lunedì 31 marzo 2014

Sali e scendi!

Ogni casa ha la propria scala ideale, quella capace di valorizzarne il carattere oppure, al contrario, di mettersi in disparte, mantenendo solo la specifica funzione strutturale. Mezzo di congiunzione tra il sopra e il sotto e viceversa, la scala può diventare narrazione o dettaglio di stile.



CARATTERE SOBRIO
La scala è essenziale, geometrica, naturale, proprio come l'ispirazione di tutto il progetto. A metà stada tra tradizione e innovazione è realizzata in legno chiaro e si snoda attorno a un leggero sostegno per poi arrampicarsi sulla parete, come fosse sospesa.







CARATTERE PROTAGONISTA

Si tratta di una lunga spirale che dal piano terra sale verso il piano superiore per proseguire fino al terrazzo. Elemento centrale dello spazio, la scala muove le geometrie lineari del complesso e catalizza l'attenzione.







 
CARATTERE RIGOROSO
La scala scultorea serve per bilanciare gli equilibri tra i volumi e il vuoto. Si tratta di un'unica massiccia trave centrale su cui sono fissati i pioli. Il legno nero ricorre anche nelle pareti divisorie e in vari elementi d'arredo.






   

CARATTERE CREATIVO
In questa scala in muratura, sono stati inseriti dei vani funzionali che spezzano il rigore del volume pieno della chiocciola. Anche il total white contribuisce ad alleggerire la struttura.







CARATTERE FUNZIONALE
La scala diventa libreria per ottimizzare uno spazio spesso inutilizzato, come il sottoscala, riempiendolo di sapere. Linee essenziali e rigorose e grande semplicità nella scelta del rivestimento: hinoki color senape, un legno simile al cipresso.






CARATTERE BIZZARRO
 Non mentite. Lo sappiamo che è anche il vostro sogno. O per lo meno lo era ai tempi delle elementari. Crescendo probabilmente siete diventati persone normali e avete scelto un salotto discreto ed elegante. Però c’è anche chi non ha cambiato idea e se l’è fatto costruire: uno scivolo in casa, come quello progettato a Tokyo da Level Architect, studio giapponese che nel 2009 ha realizzato House in Nakameguro. Questo- spiegano gli architetti - era il desiderio del cliente. Volevano «una casa che i tre bambini potessero ricordare per sempre». E in effetti quale ragazzino non sarebbe contento di scendere scivolando invece che fare le scale?
Esso è diventato un elemento funzionale e ornamentale al tempo stesso, in grado di calamitare irresistibilmente il focus dell’attenzione soprattutto per i bambini. 







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